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Cibi non cotti: richiedono meno tempo di preparazione e sono più veloci da mangiare, ma sono davvero più salutari per il nostro organismo?
La tendenza crudista è decollata dalle cucine dei grandi chef per atterrare fino alle tavole di casa nostra. Ora, però, è tempo di fare il punto su cosa è bene mangiare crudo e cosa è meglio cuocere.
Cibi non cotti: fanno bene o fanno male?
Sposare la scelta crudista porta sicuramente dei vantaggi, ecco i principali:
- mantiene i sapori naturali inalterati;
- in molti alimenti permette di conservare le proprietà nutrizionali, che altrimenti vengono perse o modificate nella cottura;
- evita gli effetti cancerogeni della carbonizzazione tipica degli arrosti;
- contiene i livelli di colesterolo.
Proprio da quest’ultimo punto partono anche gli aspetti controversi di una dieta basata su cibi non cotti, però. Se è vero, infatti che consumare alimenti crudi non fa alzare i livelli di colesterolo cattivo, è anche vero che non fa alzare neanche quelli di colesterolo buono.
Il maggior problema legato alla dieta crudista è che i cibi non cotti restano preda dei batteri che al contrario vengono eliminati nella cottura.
Tra i fedeli della dieta crudista, inoltre, tende ad emergere un abbassamento dei livelli di vitamina B12 e un conseguente rialzo di omocisteina.
Mai mangiare questi cibi non cotti
Quando si pensa al cosiddetto raw food, la mente di solito va subito a frutta e verdura, ma c’è un ampio scenario che può aprirsi per chi sceglie la dieta crudista, fatto anche di latte, legumi, cereali, uova, carne e pesce.
Mentre esistono alcuni alimenti che arrivano ad aumentare le loro proprietà positive con la cottura, come i pomodori e gli spinaci, ce ne sono altri che da crudi possono portare a intossicazione e per questo devono essere consumati solo cotti. Ecco quali:
- le patate, che crude potrebbero dare gonfiore e disturbi intestinali, a causa del loro alto contenuto di amidi, e che vanno assolutamente evitate se mostrano germogli che stanno per spuntare, perché sono il segnale di un elevato contenuto di solanina, sostanza parzialmente tossica;
- le melanzane, anch’esse naturalmente dotate di alti livelli di solanina perché appartengono alla famiglia delle solanacee;
- i fagioli rossi contenenti proteine tossiche che vengono rese innocue solo dalla cottura;
- i funghi, di cui bisogna sempre verificare con un esperto che non siano tossici
- i germogli, che devono essere lavati accuratamente e consumati in breve tempo, altrimenti possono trasformarsi in pericolosi portatori di batteri;
- le uova dall’origine non sicura o provenienti da allevamenti con bassi standard di igiene crude, che espongono al rischio di salmonella.
- il pesce crudo, che deve essere abbattuto prima di essere consumato per evitare reazioni allergiche, intossicazioni e infezioni;
- la carne, soprattutto di pollo e suino, può portare batteri e parassiti e, se cruda, va consumata il prima possibile per non arrivare alla contaminazione.
Oltre alle importanti norme di sicurezza, bisogna sempre tenere presente che il segreto per una salute di ferro è seguire un’alimentazione equilibrata. Chi sceglie di mangiare solo cibi non cotti deve, quindi, essere cosciente che potrebbero esserci delle mancanze nutritive nella sua dieta, alle quali dovrà sopperire attraverso integratori specifici.
Come sempre l’ideale è evitare gli estremismi e avere cura di includere nella dieta giornaliera sia cibi crudi che cotti, cogliendo i benefici di entrambi.
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