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“Viaggiare: trasferirsi da luogo a luogo, per lo più distanti l’uno dall’altro, con un mezzo di trasporto” Vocabolario Treccani.
Ma non solo.
E’ proprio il viaggio ad essere stato un argomento portante nell’ambito della cultura occidentale: poeti, scrittori e cantanti hanno fatto del viaggio una ricca fonte di ispirazione.
Pensiamo in primis alla letteratura greca e a quella italiana. Chi è che non conosce quell’Ulisse che ha attraversato tante terre prima di arrivare nella sua Itaca? Chi non conosce il Dante che per desiderio di conoscenza si è sporto nei tre regni ultraterreni? Ciò che accomuna gran parte dei poeti e degli scrittori è proprio il viaggiare, il compiere un percorso in funzione di un obiettivo (come il tornare a casa o il desiderio di far conoscere agli altri).
Ma non sempre l’obiettivo è lo scopo del viaggio: si può viaggiare senza una meta, senza uno scopo, solo per ricercare armonia, bellezza o addirittura una via di salvezza.
Ne sono esempio le poesie di due scrittori inglesi quali Shelley e Byron, ma anche Baudelaire con la sua “L’Invito al Viaggio”. Nel tempo innumerevoli autori come ad esempio Emmanuel Chabrier, Henri Duparc, Benjamin Godard e perfino Franco Battiato (https://www.youtube.com/watch?v=bv-1sMy5c4w) ne hanno creato adattamenti musicali. Il viaggio ha quindi unito anche poesia e musica. Proviamo a pensarci per un attimo e in un secondo ci verranno in mente moltissimi cantanti: da Bruce Springsteen a Ligabue, da Johnny Cash a Gianni Morandi, dai Rolling Stones a Vasco Rossi.
Questo perché il viaggio può avvenire per terra, per mare, nel cielo o anche solo con la fantasia; tant’è che si dice “viaggiare con la mente”.
E a volte, il viaggio con la mente ci porta più lontano di quanto avremmo mai creduto. E’ di questo infatti che vorrei parlare. Il viaggio è anche metafora di ricerca interiore; ce lo insegnano Svevo, Ungaretti, Wolf, per citarne alcuni. A volte anche solo sedersi su un treno e far volare la mente altrove è un modo per viaggiare. Non solo fisicamente. Quanto potrebbe cambiare la nostra vita se considerassimo ogni nostro spostamento (in macchina, a piedi, in treno ecc.) come un momento di viaggio interiore? Un momento in cui esploriamo, ci stacchiamo dalla normalità, sogniamo ad occhi aperti, scriviamo diari e rincorriamo la nostra personale compiutezza. In questo modo non staremmo forse volando? Ecco perché viaggiare e volare sono due sinonimi.
Il viaggio può essere quindi letto anche come vero e proprio cammino della vita; metafora quotidiana verso cui indirizzare la nostra quotidianità.
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