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Senti di conoscere un particolare settore e credi di avere le caratteristiche giuste per influenzare le persone nelle loro scelte?
Hai un’azienda e vuoi incrementare le vendite e la fidelizzazione utilizzando i social networks?
Allora diventa influencer o affidati all’influencer marketing!
In questi anni stiamo assistendo all’escalation di un fenomeno che, cominciato silenziosamente, si sta adesso imponendo in maniera molto rumorosa. Stiamo parlando dell’era degli influencer, personaggi in grado di condizionare le preferenze e le scelte delle masse. Solo nel 2017, questo fenomeno ha raddoppiato le sue dimensioni rispetto al 2016 e si prevede una crescita sempre maggiore per il futuro.
Il secolo scorso è stato il protagonista della nascita dei concetti di massa e di consumo di massa. Nel mondo del web di prima generazione, questa massa era condizionata dagli opinion leader, figure con conoscenze in ambito sociologico e abili nel riuscire a processare flussi di informazioni per poi filtrarle alle masse.
Con la nascita del web 2.0, invece, assistiamo all’esplosione dei social media e della comunicazione condivisa, nonché alla nascita di un nuovo paradigma comunicativo.
Se nel web di prima generazione il paradigma era basato sulla teoria del Two-step flow of communication (informazioni processate dagli opinion leader e poi filtrate alle masse), nel web 2.0 la pluralità delle fonti ha reso anacronistico questo modello lineare, permettendo l’affermarsi di una nuova figura, ovvero quella dell’influencer, il quale dispone di una serie di strumenti capaci di raggiungere un pubblico illimitato.
Quali sono le differenze tra influencer e opinion leader
L’attuale figura dell’influencer non si discosta da quella dell’opinion leader in quanto, anche in questo caso, si parla di figure carismatiche seguite da un pubblico molto numeroso che prende in considerazione in maniera assoluta i loro punti di vista.
La differenza tra opinion leader e influencer sta solamente nel fatto che quest’ultimo agisce in un ambiente multicanale, sfruttando le complessità del web e della socialità.
L’interesse di brand, aziende e associazioni per gli influencer
Proprio per queste caratteristiche, gli influencer attirano sempre di più le attenzioni di brand, aziende e associazioni ecc., in quanto colgono la possibilità di un canale pubblicitario ad ampio raggio di azione, la possibilità di veicolare informazioni, nonché l’opportunità di creare fidelizzazioni e condivisioni dei propri contenuti.
Agli influencer, infatti, è sempre più affidato il compito di fare content marketing, ovvero creare contenuti di qualità con il fine di invitare all’acquisto di prodotti o attrarre clienti verso il proprio sito, la propria attività o una causa politica, ad esempio.
Influencer marketing quale strategia di content marketing
L’influencer marketing è, quindi una strategia di content marketing. Questa strategia sfrutta la popolarità e il carisma di personaggi (influencer) per sponsorizzare un prodotto, concentrando però l’attenzione sulla persona e non sul prodotto stesso.
È molto appetibile perché richiede un investimento molto più basso rispetto ad una classica campagna di marketing e riesce a raggiungere un bacino di utenza molto più ampio.
Gli influencer esprimono il loro potenziale in termini di follower e di visualizzazioni su canali social come YouTube, Instagram, Facebook e Twitter. Il numero di seguaci è il dato a cui fanno riferimento aziende e associazioni che scelgono di fare veicolare delle informazioni a un influencer piuttosto che a un altro.
Un esempio di influencer marketing: il “caso” Chiara Ferragni
Chiara Ferragni è una delle più famose fashion influencer e sui social vanta più di 10 milioni di follower. La sua passione per la moda e per il fashion style l’hanno portata, nel tempo, a diventare un’icona di stile, seguita e ammirata da così tanti follower su Instagram che numerosi marchi di abbigliamento (ma non solo) la contattano e la pagano affinché indossi i propri capi col fine di influenzare le scelte di acquisto dei suoi numerosissimi seguaci.
La Ferragni non menziona il capo, lo mostra semplicemente addosso a lei. Chi la segue e ne apprezza lo stile, lo emula automaticamente, scegliendo proprio quel capo, o il gioiello, o qualsiasi altra cosa indossata o usata da lei. Anche l’acqua a lei dedicata, in edizione limitata e… sì, anche al costo di 8 euro per 75 cl! Un’operazione di marketing molto ben riuscita che ha aperto un “caso” sul quale i brand e le aziende non possono non trarre delle conclusioni e puntare in maniera sempre più massiccia sull’influencer marketing.