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La Campania è una delle regioni più ricche di storia e arte d’Italia, quindi perché non dedicare un’intera giornata alla scoperta dei suoi tesori archeologici?
Ci sono tantissimi itinerari storico-artistici che si possono affrontare in Campania, percorsi per tutti i gusti, da quelli che raccontano la preistoria ai siti medievali.
Oggi vi vogliamo consigliare la visita di un importante sito archeologico che si trova a Salerno, in particolare nella zona abitata dagli Etruschi, stiamo parlando dell’area archeologica di Fratte, 4500 mq, che si estende della zona nord-orientale della città.
Si tratta di una zona oggetto di lunghi scavi che hanno consentito la messa in luce di strutture oggi visibili ai visitatori: dagli anni Cinquanta in poi, l’area archeologica di Fratte è aperta al pubblico e, oggi, è un importante sito archeologico della Campania, che svela la storia più antica del territorio, ricca di fascino e suggestioni.
Visitando l’area archeologica di Fratte, che si trova lungo il fiume Irno, fra le frazioni salernitane di Cappelle e Matierno, potrete osservare parte dell’abitato e i resti della necropoli etrusco-sannitica.
La storia dell’insediamento di Fratte a Salerno
L’area è circondata da mura e i resti delle prime strutture visibili sono stati datati al VI secolo a.C., quando gli Etruschi di Amina, l’odierna Pontecagnano Faiano, si insediano nella zona del fiume Irno, a poca distanza dalla sua foce.
Lo storico Strabone cita nella sua opera una certa Marcina, città che gli studiosi per lungo tempo hanno voluto identificare con l’area occupata oggi dalla cittadina di Vietri sul Mare, più recentemente, invece, Marcina è identificata con la città di Irna, grazie al ritrovamento di alcune monete che portano incisa la scritta “irnthi” o “idno”.
Quest’area, inizialmente occupata dagli Etruschi, fu poi occupata dal popolo italico dei Sanniti che vi restarono stabilmente fino al III secolo a. C.
Durante le Guerre Sannitiche, l’insediamento fu probabilmente distrutto dai Romani, ma gli scavi archeologici che iniziarono alla metà del secolo scorso, hanno portato alla luce parte della necropoli, una cisterna e diverse anfore nell’area della cosiddetta acropoli, cioè la parte alta della città, secondo la terminologia usata dai greci.
Il III secolo vede anche la fondazione delle colonie romane di Paestum e Picentia e subito dopo di Salernum: stretta fra tre centri più vivi e importante, il centro di Fratte lentamente decade.
L’area archeologica di Fratte-Salerno: i resti
Buona parte del sito archeologico di Fratte è occupata da strutture che sono state datate dagli studiosi a partire dal VI secolo a.C.: è questo il momento in cui viene fondato un centro abitato nel quale si rinvengono oggi resti della presenza di etruschi, greci ed indigeni.
Fratte era, dunque, un importante crocevia di civiltà che hanno convissuto in un’area strategicamente rilevante per gli scambi.
Oltre ai resti dell’abitato, molto interessanti, il visitatore potrà affrontare un interessante viaggio fra i resti della necropoli di epoca sannitica: fra le tombe scavate spiccano quelle in blocchi di tufo grigio, una pietra tipicamente locale.
Due di queste tombe sono a camera, presentano cioè una struttura costruita nella roccia (ma ve ne sono anche alcune in legno), il cui spazio interno, la camera cioè, serviva a ospitare le tombe del defunto e quelle della sua famiglia e a mostrare un rango superiore.
Le tombe a camera ritrovate nell’area archeologica di Fratte presentano letti funebri dotati di cuscino, a sezione triangolare o cilindrica, molto affascinante da osservare, perché mostrano la grande attenzione data da questi popoli al rito funebre, un momento fondamentale per la cultura del tempo, in cui è mostrata la piramide sociale e la vita stessa che si conduceva a quei tempi.
Sono circa una novantina le tombe dipinte, databili tutte fra il VI e il V secolo a. C.
Muovendosi verso la parte occidentale dell’insediamento s’incontra una cisterna circondata da vasche per la decantazione dell’argilla, una fornace, pozzi e canali e aree pavimentate: in questa zona, infatti, tra il VI e il V secolo a.C. si lavorava l’argilla, come conferma il ritrovamento di numerosi stampi e scarti di lavorazione.
Ma com’era la città etrusco-sannitica architettonicamente?
Possiamo immaginare tetti dotati di gocciolatoi e altre decorazioni architettoniche colorate e addirittura gli scavi hanno restituito i resti, sull’acropoli, di un tempio con bassorilievi e decorazioni in tufo: è la conferma che l’insediamento di Fratte era piuttosto sviluppato, sia da un punto di vista urbano che, ovviamente, umano.
Questi sono i resti più numerosi ritrovati nell’area, che ha però origini più antiche: infatti scavi più recenti hanno confermato nella zona tracce risalenti all’VIII secolo a.C.
I materiali rinvenuti nell’area archeologica di Fratte sono conservati ed esposti in una sezione del Museo Archeologico Provinciale di Salerno.
L’area archeologica di Fratte non è solo un importante sito archeologico campano ma anche un luogo immerso nel verde nel cuore della città, dove recarsi per una rilassante passeggiata fra storia e natura.
Orari e informazioni
Il sito archeologico è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle 17,00.
La domenica dalle ore 9,00 alle ore 13,30
Per informazioni: Tel 089481014
Come arrivare all’area archeologica di Fratte?
Di fronte all’ingresso dell’area c’è la fermata della Metropolitana (Fratte).
Nei pressi, inoltre, c’è anche un parcheggio libero.
L’ingresso all’area è gratuito.
Il sito archeologico di Fratte si trova in via Francesco Spirito.