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La verde Maremma! Un deserto di bellezza colmo di sole.
Con queste appassionate parole, la poetessa inglese Felicia Hemans descriveva la Maremma toscana, una meraviglia di cielo e terra che si estende nella zona meridionale della Toscana, nella provincia di Grosseto.
La Maremma è il cuore stesso della Toscana, un cuore che batte forte e selvaggio, in cui le tradizioni, la cultura e la natura s’incontrano per dare vita a un’atmosfera che incanta chiunque la attraversi.
Esistono tre diverse “maremme”, l’Alta Maremma, che si estende fra le province di Livorso e Pisa, la Maremma Grossetana, che è anche quella più conosciuta e, infine, la Maremma Laziale, che corrisponde alla zona della provincia di Viterbo sconfinando nella provincia di Roma.
La primavera è il momento migliore per godere della bellezza di questa terra che ha fatto del “vivere bene” una vera e propria missione: i colori esplodono, il cielo è più azzurro e la terra è dolce e verde, il profumo dei fiori portato dalla brezza riempie l’aria, insomma, visitare la maremma toscana in primavera è un vero e proprio viaggio emozionale, una coccola a tutti e cinque i sensi.
Qui, più che altrove, il visitatore sarà in grado di godere di un affascinante itinerario che comprende l’amore per la natura, lo sviluppo sostenibile, il buon cibo, le antiche tradizioni.
Preparatevi ad abbandonare la frenetica vita cittadina e a lasciarvi cullare da un ritmo più naturale, da una terra selvaggia ma allo stesso tempo ospitale, nella quale poter ritrovare se stessi.
Se volete un motivo in più per visitare la Maremma toscana, bastano due parole: butteri maremmani.
I butteri in Maremma: una lunga storia di passione e dedizione
La parola “buttero” viene dal greco e, letteralmente, vuol dire “colui che pungola i buoi”, oggi indica il pastore a cavallo, una figura che ha origini quasi mitiche, perché affondano nella più antica tradizione toscana, di cui i butteri sono dei veri e propri simboli, figure emblematiche di amore per la terra, passione, impegno, dedizione, lotta per la sopravvivenza.
Figure umane intimamente legate alla terra maremmana, al bestiame, a uno stile di vita duro ma che non manca di una forte componente romantica: i butteri della Maremma sono uomini che affrontano la natura e le sue difficoltà con piglio deciso, che vivono secondo le stagioni e ne scandiscono il ritmo, affrontando i cambiamenti della terra e del clima assieme alle mandrie che custodiscono.
La vita di un buttero della Maremma è fatta di luoghi selvaggi da domare e amare, come gli animali di cui si occupano, di brevi riposi e lunghe notti insonni, di difficili cavalcate e meravigliosi paesaggi: la figura del mandriano della Maremma toscana è tutt’uno con la terra, un legame profondo, intimo e terribilmente romantico che non manca di esercitare il suo fascino ancora oggi, in tempi in cui il legame con la natura e con ritmi di vita più consapevoli e umani sono diventati un tesoro prezioso, da difendere dal rumore e dalla frenetica vita moderna.
Osservare la vita dei butteri della Maremma è un modo meraviglioso di esplorare, in una prospettiva nuova e antica allo stesso tempo, la Maremma stessa e la vita com’era un tempo: solide radici, amore per la terra e i suoi frutti, animali compresi, valore di ogni singolo elemento del Creato.
I butteri della Maremma non temono le torride giornate estive, con il sole a picco sulla testa, né il freddo dell’inverno, non hanno paura della polvere che si solleva dal sentiero, né delle difficili piste da percorrere, seguendo le mandrie, affrontano valli, strettoie, terreni acquitrinosi e ostili. I butteri della Maremma hanno uno scopo: sopravvivere, assieme alle loro mandrie.
Un tempo, era questa la vita dei mandriani toscani, oggi di questo stile di vita così duro, che richiedeva una grande dose di coraggio e dedizione, resta la poesia, un’antica canzone che ancora oggi risuona in Maremma, terra di sole e cielo, di erba e sentieri; restano le leggende, i miti legati a questa instancabile e peculiare figura: i butteri maremmani sono, oggi, considerati fra i migliori domatori di cavalli italiani.
La vita dei butteri iniziava all’alba, mentre il sole sorgeva sulla Maremma: in sella ai loro cavalli, gli uomini riunivano le mandrie e iniziavano il loro viaggio. Prima di mezzogiorno, consumavano l’unico pasto della giornata che, solitamente, consisteva in uno spartano “pane e cicoria”, la giornata si consumava rapidamente, fra spostamenti delle mandrie e raccolta di frutta e ortaggi, e la sera arrivava presto: i butteri, allora, si recavano in osteria a scaldarsi con un po’ di vino, a cantare qualche canzone allegra, prima di dormire assieme alle loro mandrie.
La vita moderna ha portato, lentamente, alla scomparsa di questa figura professionale: della vita dei butteri, oggi resta il mito e lo spettacolo offerto dalla doma dei puledri, dalla marchiatura dei vitelli e dai tanti eventi organizzati per far conoscere ai visitatori questa antica e bellissima tradizione toscana, che ha arricchito il turismo della regione.
Oggi, i butteri della Maremma sono da considerarsi una sorta di “categoria protetta”, una traccia preziosa del passato e della storia italiana che non dev’essere dimenticata, che regala ancora emozioni e avvolge in un’aura di pura magia chi ha la fortuna di assistere a uno dei tanti eventi che ancora oggi sono organizzati in Maremma e ai quali è possibile assistere, ad esempio alloggiando in uno dei moltissimi agriturismi della zona.
Assistere allo spettacolo dei Butteri in Maremma
Qual è il periodo giusto per conoscere i butteri maremmani? La primavera e l’estate. È in queste due stagioni, infatti, che gli spettacoli che hanno per protagonisti i butteri e la maremma toscana prendono vita e diventano più frequenti.
In particolare, per chi ha intenzione di vivere la Maremma alloggiando in uno dei tantissimi agriturismi che costellano il territorio, è un vero e proprio must assistere alla rievocazione del lavoro dei butteri ad Alberese, il 1 maggio e il 15 agosto, ma in generale tutto il periodo che va dalla primavera all’estate è perfetto per fare la conoscenza con questa bellissima sopravvivenza del passato.
Oggi, chi fa per la prima volta conoscenza con lo stile di vita dei Butteri Maremmani è affascinato dalle capacità di equilibrio e freddezza durante la monta da lavoro, una vera e propria disciplina sportiva, creata dalla Federazione Internazionale del Turismo Equestre, che ha lo scopo di far confrontare i diversi tipi di monta (italiana, spagnola, francese, ecc.)
Oggi la cultura dei Butteri si concretizza in moltissime attività alle quali chi visita la Maremma toscana con questo scopo, potrà facilmente assistere.
Visitare la Maremma in Primavera
Durante la primavera la Maremma esplode in tutta la sua bellezza: colori, profumi e scenari da sogno si aprono davanti agli occhi dei visitatori, avvolgendoli in un’atmosfera antica e magica che difficilmente sarà dimenticata.
La primavera è il momento migliore per conoscere la Maremma toscana e il suo gioiello: i butteri maremmani. Gli agriturismi che organizzano spettacoli e fattorie didattiche che hanno per protagonisti i famosi mandriani sono tantissimi e sono un’occasione unica di unire alla meraviglia della scoperta di questa antica professione, il fascino della natura al culmine della bellezza e, ovviamente, la deliziosa enogastronomia toscana.
I momenti perfetti per un tour in Toscana fra folklore, natura ed enogastronomia sono le vacanze di Pasqua e i ponti del 1 maggio e del 2 giugno: agriturismi e fattorie sono in fermento, la natura rinasce e le attività legate alla terra e all’allevamento sono moltissime; per i butteri è il momento di addestrare e domare i puledri appena nati e di marchiare i capi di bestiame, attività alle quali il visitatore potrà assistere, in una rievocazione del passato che non smette mai di affascinare.