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Se hai bisogno di staccare e stai cercando un posto dove trascorrere qualche giorno in assoluto relax, immerso nella natura e a contatto con tante, affascinanti, tradizioni, ti consigliamo di scegliere un agriturismo a Salerno, in particolare, a San Gregorio Magno, un angolo di paradiso pronto a sorprenderti.
San Gregorio Magno: un po’ di storia
Nell’alta valle del Tanagro, quasi al confine con la Basilicata, sorge San Gregorio Magno, poco più di 4000 anime, un angolo di Paradiso nel cuore della regione campana, un paesino che conserva gelosamente segreti e folklore, tradizioni e storia: il luogo perfetto se avete intenzione di trascorrere qualche giorno, ad esempio in agriturismo, a stretto contatto con la natura e le antiche tradizioni.
San Gregorio Magno ha una storia lunga, le cui tracce si trovano sparse in tutto il suo territorio: a volte sotto forma di ruderi, altre di miti, leggende e tradizioni eno-gastronomiche.
San Gregorio Magno è nato come pagus romano, cioè un villaggio abitato da contadini: è iniziata allora la sua tradizione rurale, grazie a una posizione felice e un territorio particolarmente fertile e adatto alle coltivazioni che ha sempre dato ottimi frutti, tradizione che continua ancora oggi.
Dopo il crollo dell’Impero Romano, ha resistito alle invasioni barbariche, ritrovando nuova vita durante il Medioevo, quando fu fondata una chiesa dedicata a San Gregorio Magno, appunto, attorno alla quale si è poi sviluppato un feudo che, passando di signore in signore, è giunto fino all’epoca moderna.
La storia di San Gregorio Magno è fatta di pazienza, duro impegno, abnegazione: sono queste le qualità che hanno sempre caratterizzato i suoi abitanti e chi visita questo delizioso gioiello ai confini con la Basilicata, non può fare a meno di notarlo, del resto la forza dei suoi abitanti è stata dimostrata in occasione del terribile terremoto del 1980, quando a testimonianza dell’enorme dignità, del mirabile senso civico e dell’attaccamento alla propria terra, gli abitanti di San Gregorio Magno si sono rimboccati le maniche e hanno ricostruito il loro amato paese, ricevendone in cambio una Medaglia d’oro al merito civile.
San Gregorio Magno è tutto questo: una storia di amore e attaccamento alla terra che affonda le radici nell’antichità e continua a crescere e a svilupparsi, aggrappata alla memoria da tramandare: chiunque abbia trascorso qualche giorno in questo angolo di regione lo ha potuto sperimentare su di sé.
Oggi, proprio per onorare l’amore per la terra dei gregoriani, vi parliamo di alcune tradizioni tipiche di San Gregorio Magno, un modo per conoscere meglio il paese e per invogliarvi a visitarlo, magari decidendo di trascorrervi qualche giorno in assoluto relax, naturalmente in agriturismo.
San Gregorio Magno, il paese della zampogna
Quando si pensa alla “zampogna” non si può fare a meno di pensare al Natale, ai canti pastorali, a un’accogliente dimensione rurale, caratteristica soprattutto dell’Italia Meridionale.
San Gregorio Magno, assieme a Palomonte e Colliano, tutti centri dell’Alta Valle del Sele, è fra i maggiori comuni italiani di produzione di questo caratteristico strumento a fiato, la cui storia inizia nel Settecento. Allora, la zampogna era usata dai contadini per dirigere il bestiame, fin dalle sue origini, insomma, è l’emblema del duro lavoro del contadino e dell’allevatore.
Simbolo stesso di vita agreste, ancora oggi, a San Gregorio Magno, quella della zampogna è un’importantissima tradizione di famiglia che si tramanda di padre in figlio, parte dell’identità culturale di un intero territorio.
Durante la Novena, cioè nei dieci giorni che precedono il Natale, gli zampognari della Valle del Sele si recano a Napoli e Salerno, dove si esibiscono in strada e nelle chiese o nelle abitazioni private.
Se avete intenzione di visitare San Gregorio Magno, non potete non andare in cerca dei suoi zampognari, per chiedere loro storie e leggende legate a questo caratteristico strumento: tra un bicchiere di vino e un caldo pasto, ascolterete storie magnifiche.
San Gregorio Magno, il paese del vino e del Baccanalia
Ad agosto le circa 600 grotte di via Bacco si aprono al pubblico e ha iniziato quello che, probabilmente, è l’evento più conosciuto di San Gregorio Magno, i Baccanalia, capaci di richiamare ogni anno circa 15mila visitatori, attratti dall’atmosfera ludica, dal vino delizioso e dall’accoglienza degli abitati.
Anche la storia dei Baccanalia trae origine dalla tragedia del Terremoto Irpino: fu in occasione dei lavori di ricostruzione che in una piccola via del paese fu ritrovato un frammento di ceramica con raffigurato Bacco, il dio romano del vino.
È stato allora che la strada ha preso il nome di via Bacco: su di essa si affacciano circa 600 grotte, cavità naturali che gli abitanti di San Gregorio Magno hanno, nel tempo, sfruttato come deposito per vini, formaggi e salumi. Una tradizione antichissima che rinasce ogni anno, quando durante il periodo estivo, le grotte vengono aperte al pubblico e i visitatori possono gustare i deliziosi vini locali, assieme ai piatti tipici della tradizione gregoriana, fra cui le famose “patan cunzat”, accompagnati dalla musica popolare.
Chi ha visitato San Gregorio Magno durante i Baccanalia, ne è uscito stupido e appagato dalla bontà dei prodotti, la vista mozzafiato e l’accoglienza dei gregoriani. È di certo un evento da non perdere e vi invitiamo a organizzarvi per restare qualche giorno in agriturismo a San Gregorio Magno a godervi tutta la bellezza e la gioia di questa bellissima festa.
San Gregorio Magno: paese di allevatori, la turniata
La “turniata di San Vito” è una tradizione antichissima, legata alla festa in onore di San Vito Martire, protettore degli animali. Scopo del rito è far girare tre volte (da qui “turniata”, cioè “girata”) attorno alla Chiesa di San Vito greggi, mandrie, animali in genere: si fa per ingraziarsi il santo e richiedere la sua protezione, che viene poi impartita durante la Benedictio Sollemnis Super Animalia, la Santa Benedizione degli Animali.
Se durante la cerimonia, un animale entra in Chiesa, questo diviene automaticamente proprietà del santo. Mentre si tiene il rito, inoltre, il latte munto viene lavorato dai pastori e dal caglio si otterranno poi i deliziosi formaggi per i quali San Gregorio Magno è noto.
Si tratta di uno degli eventi più coinvolgenti e affascinanti di San Gregorio Magno.
Se, quindi, hai intenzione di alloggiare in un agriturismo a Salerno, noi ti consigliamo questo delizioso angolo di paradino non distante dalla città, ma ricco di storia, arte, cultura e tradizioni che ti resteranno a lungo nel cuore.
tag: agriturismo, salerno, baccanalia, turniata