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I motivi per il quale l’obesità infantile ha segnato una notevole impennata nel corso degli ultimi anni ha diverse cause. Di solito si punta subito il dito contro le abitudine alimentari errate e la sedentarietà, ma c’è un altro aspetto ad aggravare la situazione: la sottovalutazione del sovrappeso dei bambini da parte delle madri.
Questo fattore è davvero così rilevante? Uno studio italiano ha dimostrato di sì.
Obesità infantile: mamma non vede, ma bilancia duole
I bambini moderni hanno uno stile di vita molto diverso da quelli di una volta.
I giochi per strada, in cui ci si ritrovava a correre, saltare e arrampicarsi, sono stati sostituiti dalle attività sedentarie al computer. Mentre le merende preparate in casa secondo ricette genuine hanno lasciato il posto a snack ipercalorici mordi e fuggi.
Non c’è da meravigliarsi se le stime sull’obesità infantile crescono in maniera esponenziale di anno in anno.
L’effetto ancor più preoccupante di questa dilagante condizione è che ormai siamo così tanto abituati a vedere i bambini con qualche chilo in più che, a quanto pare, finiamo per non farci più caso e trascuriamo le conseguenze che il sovrappeso può avere sulla loro salute presente e futura.
Uno studio condotto dal prof. Dario Gregori dell’Unità di Biostatistica, Epidemiologia e Sanità pubblica del Dipartimento di Scienze cardiologiche, toraci e vascolari dell’Università di Padova ha evidenziato che il 90% delle madri dei bambini obesi mostra una percezione distorta verso il sovrappeso del proprio figlio.
Se state pensando che sia un problema delle madri italiane, tradizionalmente dipinte come rimpinzatrici dei figli, vi sbagliate: queste stime si basano sulle madri di tutto il mondo.
In particolare lo studio ha preso in esame 2710 bambini tra i 3 e gli 11 anni provenienti da Cile, Messico, Argentina, Brasile, Germania, Francia, Italia, Regno Unito, Georgia e India.
Tra questi è stato rilevato che 774 avevano un peso superiore al loro peso forma.
Il dato ancor più schiacciante è stato, però, quello legato alla percezione delle madri: quasi il 90% non ha saputo riconoscere il sovrappeso nell’89% dei bambini in esame e quasi la metà non ha riconosciuto l’obesità nel 52% dei bambini.
Come contrastare l’obesità infantile
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità attraverso la Childhood Obesity Surveillance Initiative (rilevati tra 2015 e 2017), l’Italia registra il primato sugli altri Paesi europei per quanto riguarda i bambini nella fascia di età tra i 6 e i 10 anni: sarebbero il 42% dei bambini e il 38% delle bambine ad essere obesi o in sovrappeso.
A volte i genitori evitano di sottoporre i bambini a diete e controlli medici pensando di sottrarli ad eccessivi stress, ma non si rendono conto che così potenzialmente li espongono a conseguenze ben più gravi per la loro salute. L’obesità, infatti, è un rilevante fattore di rischio nelle malattie cardiovascolari e nel diabete.
Per contrastare l’obesità infantile la prevenzione deve riguardare bambini e genitori: oltre a promuovere attività di educazione alimentare dirette ai piccoli, c’è bisogno di far crescere la consapevolezza tra i genitori.
Dare il buon esempio in cucina e spronare i figli a fare attività fisica restano la migliori armi contro l’obesità.
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